Le scuse che mi tenevano legato alle sigarette (e come le ho smontate una per una)
Ho fumato per anni non perché non sapessi che faceva male, ma per le scuse che mi raccontavo. Se anche tu sei in quella fase, forse qualcuna ti suonerà familiare.

Ho fumato per anni, e non perché non sapessi che faceva male. Lo sapevo benissimo. Il problema erano le scuse che mi raccontavo per non smettere. Se anche tu sei in quella fase, forse qualcuna ti suonerà familiare.
Te le racconto una per una, insieme alla verità che ho scoperto dietro ciascuna di esse.
Scusa n.1 – "Senza sigarette ingrasso"
Questa è forse la più diffusa, soprattutto tra le donne, ma non solo. Me la sono sentita ripetere migliaia di volte: "Se smetto, ingrasso". Ed è vero che molte persone prendono peso quando smettono di fumare. Ma sai perché?
La verità? È l'ennesimo mito. Ho scoperto che ingrassare o no dipende da come gestisci l'ansia e il bisogno di "sostituire il gesto". Non dalla sigaretta in sé.
Quando smetti, il tuo metabolismo rallenta leggermente (parliamo di 200 calorie al giorno al massimo), ma allo stesso tempo ritrovi il gusto e l'olfatto. Il problema è che molti sostituiscono la sigaretta con snack dolci o salati. È una questione di gestione, non di inevitabilità.
Io, ad esempio, ho iniziato a bere più acqua e a camminare di più. Risultato: nessun chilo in più, anzi. Ho scoperto che il movimento mi rilassava molto più della sigaretta.
Se hai paura di ingrassare, chiedi a te stesso: preferisci avere 2-3 chili in più per qualche mese o continuare a danneggiare polmoni, cuore e circolazione per sempre?
Scusa n.2 – "Il fumo mi rilassa"
Ah, questa. La regina delle scuse. "Ho fumato perché ero stressato", "La sigaretta mi calma". Te la sei mai detta? Io per anni.
La verità è che quello che rilassa non è la sigarette, ma il rituale che ti costringe a fermarti per cinque minuti. Prendere una pausa, respirare (anche se è fumo), staccare la mente dal problema del momento.
Puoi avere lo stesso effetto (meglio!) respirando a fondo, facendo quattro passi, ascoltando una canzone o semplicemente guardando fuori dalla finestra. La nicotina in realtà aumenta lo stress, non lo riduce. Ti crea un'ansia artificiale che poi "cura" con una nuova dose.
È un po' come se ti gratoggi per lenire il prurito che ti sei procurato grattandoti. Un circolo vizioso perfetto.
Ho scoperto che le mie pause senza sigaretta erano più rilassanti. Respiravo aria pulita, mi concentravo davvero su quello che stavo facendo, e soprattutto non dovevo preoccuparmi di dove buttare il mozzicone o se puzzavo di fumo.
Scusa n.3 – "Smettere è impossibile, ho già provato mille volte"
"Io non ce la faccio, sono troppo dipendente". "Ho già provato, ma è inutile". "È più forte di me".
Anche io lo pensavo, finché non ho deciso di provarci sul serio. E per "sul serio" non intendo con la forza di volontà o con metodi drastici. Intendo con un piano chiaro e la consapevolezza che ogni tentativo ti insegna qualcosa.
Non ho puntato alla perfezione o al "per sempre". Solo un giorno alla volta. E sai cosa ho scoperto? Che ogni sigaretta in meno è una vittoria, non un fallimento se poi ne accendo una.
Il problema di molti tentativi è che li impostiamo come tutto-o-niente. "Da oggi non fumo più". Quando inevitabilmente fumi una sigaretta, ti senti un fallito e ricomincia da capo. È un approccio che crea più stress di quello che risolve.
La verità è che smettere non è impossibile. È solo che probabilmente hai usato il metodo sbagliato per te.
Scusa n.4 – "Tutti fumano, non è poi così grave"
"Mio nonno fumava due pacchetti al giorno ed è morto a 90 anni". "C'è di peggio nella vita". "Anche respirare l'aria della città fa male".
No. Non tutti fumano. E chi smette, quasi mai torna indietro. Non perché è più forte, ma perché si accorge che la vita senza fumo è molto più leggera.
È vero che esistono fumatori che non sviluppano mai problemi gravi, ma sono l'eccezione, non la regola. È un po' come dire: "Mio cugino non mette mai la cintura di sicurezza e non ha mai avuto incidenti". Non è una buona ragione per rischiare.
Ho smesso di cercare esempi che giustificassero il mio vizio e ho iniziato a guardare gli esempi di chi aveva migliorato la propria vita smettendo. E ce ne sono tantissimi.
Scusa n.5 – "È il mio unico vizio, almeno questo"
"Non bevo, non mi drogo, almeno fumare mi è permesso". Come se fumare fosse un premio per essere bravo in tutto il resto.
La verità è che non esistono vizi innocui. E soprattutto, non è vero che è il tuo "unico" vizio. È solo il più visibile. Magari mangi troppi dolci, stai troppe ore al telefono, procrastini sempre. Tutti abbiamo le nostre debolezze.
Ma essere bravo in alcune cose non ti dà il diritto di fare male a te stesso in altre. È come dire: "Faccio sport, quindi posso permettermi di non dormire mai". Non funziona così.
Scusa n.6 – "Adesso non è il momento giusto"
"Smetto dopo gli esami", "Smetto dopo il matrimonio", "Smetto quando andrò in pensione". Ho passato anni ad aspettare il momento perfetto. Che non è mai arrivato.
La verità è che non esiste un momento giusto per smettere di fumare. Ci sarà sempre qualcosa: un progetto al lavoro, un periodo di stress, un evento importante. Se aspetti il momento perfetto, non smetterai mai.
Il momento giusto è sempre adesso. Anche se non ti senti pronto, anche se hai mille cose per la testa. Anzi, spesso è proprio nei momenti più difficili che smettere ti può dare la forza extra di cui hai bisogno.
La scusa finale: "Non voglio davvero smettere"
Ed eccoci alla scusa delle scuse. "In fondo, non voglio davvero smettere". Se sei qui a leggere questo articolo, qualche dubbio ce l'hai. Altrimenti non saresti arrivato fin qui.
Il punto non è volere o non volere. È essere stanchi di vivere in gabbia. Stanchi di dover sempre controllare se hai le sigarette, stanchi di puzzare, stanchi di nasconderti, stanchi di giustificarti.
Quando sarai abbastanza stanco delle scuse che ti racconti, scoprirai che la voglia di essere libero è più forte di quella di fumare.
E tu, che scuse ti racconti?
Se ti ritrovi in queste scuse, prova a chiederti: sono davvero mie convinzioni o solo gabbie mentali che mi impediscono di cambiare?
Non ti sto chiedendo di smettere domani mattina. Ti sto solo chiedendo di essere onesto con te stesso. Le scuse che ti racconti ti stanno aiutando o ti stanno tenendo prigioniero?
A me ci è voluto tempo per ammetterlo. Ma quando ho smesso di giustificare il mio vizio e ho iniziato a vedere le cose per quello che erano, tutto è diventato più chiaro.
E tu? Sei pronto a smontare le tue scuse una per una?
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Gli articoli qui proposti sono il risultato di una esperienza personale e non sono avvalorati da studi medici